Tanti piccoli culi fanno un culone?
Non lo so.
Ma tante piccole fortune rendono più facile affrontare i momenti bui.
Fare la conta (dei culi o delle fortune, fate vobis) è un’ottima alternativa al pianto, quando gira male.
Tipo adesso, tipo…
Per fortuna che ci sono la pizza napoletana, lo stinco con le patate, le seppie in umido, gli erborinati, il crudo non sgrassato, la piada con lo strutto, la pasta allo scoglio.
Per fortuna che so cucinare.
Per fortuna che lavoro con chi lavoro.
Per fortuna che conosco la gente che conosco.
Per fortuna che continuerò a conoscerne finchè non morirò (tocchiamoci tutti please).
Per fortuna che il lunedì è bello.
Per fortuna che poi arriva il venerdì.
Per fortuna che ho anche delle amiche femmine, e sono speciali!
Per fortuna che esiste la lavastoviglie, ma di più la lavatrice.
Per fortuna che ci sono le biblioteche (altrimenti sarei molto povera).
Per fortuna che abito vicino alle dolomiti.
Per fortuna che c’è Mariano.
Per fortuna che qualcuno quella volta ha fritto le patate (dovevano dargli il Nobel per la scienza).
Per fortuna che alcune cose brutte capitano solo dopo quelle belle, così io le reggo meglio.
Per fortuna che le cose brutte arrivano ma poi ripartono.
Per fortuna che quella volta ho risposto all’annuncio in cui cercavano una segretaria.
Per fortuna che la volta dopo sono andata al Freelancecamp.
Per fortuna che esistono le presine, se imparassi a usarle potrei anche non scottarmi.
Per fortuna che ci sono le Pale di San Martino e Torino.
Per fortuna che esiste il filo interdentale.
Per fortuna che mia sorella ha fatto un figlio prima di me e adesso mi passa tutti i vestiti.
Per fortuna che anche il mio ex marito ha fatto un figlio prima di me e mi ha passato lo zaino porta-bimbi da montagna.
Per fortuna che i nonni di Ettore sono così come sono.
Per fortuna che ho (avuto) i nonni che ho (avuto).
Per fortuna che esistono le brioche.
Per fortuna che mi sono presa la planetaria per impastarle.
Per fortuna che qualcuno ha inventato il minipimer.
Per fortuna che hanno messo a punto l’abbattitore di temperatura domestico, e prima o poi sarà mio.
Per fortuna che ci sono il mare e i laghi, altrimenti verreste tutti in montagna.
Per fortuna che ci sono cose senza limiti: l’amore e la fantasia ad esempio.
Per fortune che ci sono cose limitate: in numero di calzini che Fra può spargere per casa ad esempio.
Per fortuna che Fra è Fra.
Per fortuna che non se l’è preso mia sorella.
Per fortuna che abbiamo le canzoni di Elio e le storie tese, Vinicio Capossela, De Andrè, Max Gazzè.
Per fortuna che hanno girato Harry ti presento Sally, L’attimo fuggente, L’ultimo dei Mohicani e anche Via col Vento.
Per fortuna che le lacrime prima o poi si asciugano.
Per fortuna che quella volta Ettore ci ha scelti, (per maggiori dettagli vedere qui).
Per fortuna che questo 2015 sta per finire, e speriamo in un 2016 un po’ più meglio.
E adesso beccatevi questi biscotti/gallette dolci spagnole: hanno fatto impazzire la mia collega Alice e quindi non potevo non pubblicarne la ricetta.
Sono all’olio e anice, croccanti e sfiziose.
Ho preso spunto da questo blog e ho apportato leggere modifiche riducendo il sale e un pelo anche l’olio.
Biscotti spagnoli all’olio (tortas de aceite)
Ingredienti (ne vengono 3 teglie piene, tra i 12 e i 15 pezzi)
300 gr farina 00 o 0
2 cucchiaini di semi d’anice (qualcuno usa il finocchio, fate vobis)
2 pizzichi di sale
80 gr olio extravergine
150 gr acqua
3 cucchiai di zucchero di canna + quello necessario per spolverare alla fine
7 gr di lievito per dolci
zucchero a velo per spolverare
un albume
Come si fa… (io ho usato la planetaria con la foglia ma va benissimo anche a mano)
- Mescolate la farina, il sale e i semi di finocchio.
- In un altro recipiente unire l’olio e 150 ml di acqua tiepida a cui aggiungete lo zucchero di canna (3 cucchiai) e il lievito: mescolate bene e lasciate riposare qualche minuto.
- Create una fossetta al centro della farina e versate lentamente il composto con il lievito.
- Con una forchetta incorporate poco a poco tutta la farina: quando il composto inizia a legare lavorate l’impasto con le mani (o fate fare tutto alla planetaria se usate quella) finché risulterà ben liscio.
- Ora ungere con velo d’olio due teglie e spolveratele con lo zucchero a velo. Dividete l’impasto in 12 o più pezzetti, fate prima una pallina e poi stendeteli in dischi sottili (più sottili li fate più croccanti avrete i biscotti, a vostro gusto).
- Disponteli sulle teglie, spennelateli con l’albume sbattuto, spolverateli leggermente ma uniformemente con lo zucchero a velo e spargete sopra un po’ di zucchero di canna.
- Cuocere in forno già caldo per 10-12 minuti o finché saranno dorati e croccanti (andate un po’ a occhio: se li fate molto sottili cuoceteli meno).
Leave A Reply