Ho pensato a lungo se scrivere o meno questo post, e non per la quantità di alcol che tengo in corpo (stasera pinot nero vinificato bianco, metodo classico… va ben il campeggio ma a trattarsi bene non ci si perde niente).
No, pensavo a Barcellona, pensavo che fino a che noi siamo qua a sollazzarci e a far defluire la fatica di 11 mesi di lavoro, in Spagna si è consumata l’ennesima tragedia del fanatismo islamico, o chi per esso.
Mi sento sciocca e superficiale a fare la parodia delle mie ferie di fronte al dolore e alla violenza… ma del resto non sono in grado di esprimere con parole abbastanza sagge quello che penso e che provo in queste situazioni, non sarei credibile se mi mettessi d’amblé a pontificare sulla pace e sulla guerra.
No, io provo a strapparvi un sorriso, ben sapendo che l’umore di tutti è un po’ affaticato dalla cronaca di questi giorni.
Ma questo so fare, o quantomeno sto tentando di fare…
Quindi veniamo a noi e ai momenti topici di una giornata delle nostre qui in Carinzia.
Ora vi elenco varie fasi della giornata distinguendo i momenti “ce la posso fare” dai momenti in cui “voglio morire”
Momenti “ce la posso fare”:
- la mattina, con due cornetti davanti, burro, marmellata, the, caffè, biscotti… la colazione in campeggio per me dovrebbe durare fino al momento dell’aperitivo
- quando i popi dormono, ma dura poco perché tempo 10 minuti e collassiamo anche noi,
- quando hai appena hai lavato i due pargoli, ma dura pochissimo perché Ettore è capace di lanciarsi nella sabbiera del parcogiochi in accappatoio e Giona aspetta solo di avere un pannolino pulito per scagazzare allegramente,
- ogni volta che apri una bottiglia di birra e un pacchetto di patatine, l’aperitivo è il momento topico della giornata, quando li hai lavati (anche se sono già sporchi tu il tuo dovere l’hai fatto), ti sei lavata, hai imbastito la cena e non devi fare altro che goderti il resto della giornata, che è tanta se mangi alle 6 come i crucchi…
- quando fai partire i Paw Patrol, perché potete dirmi quello che volete ma arriva il momento in cui i cartoni animati ti salvano dall’embolo più distruttivo
- quando senti Ettore salutare la fauna locale sotto i 10 anni prima con un “ciao” e subito dopo con un “hello”… perché “questi crucchi l’Italiano proprio non lo capiscono, sai mamma!?”
- quando Giona si addormenta e tu pensi “adesso schiaccio un pisolo”… sì, dura poco, perché di figli ne hai due e l’altro non dorme mai!
- quando una qualsiasi nonna crucca del campeggio fa le moine a Giona che piange fuori della doccia finché tu (che sarei io) ti lavi in 75 secondi esatti, e riesci pure a depilarti (ok che il multitasking è una balla femminista ma vorrei lanciare una petizione per il suo reintegro)
- quando in spiaggia vedi la madre tedesca: ha due figli come te, ma ha le tette che le arrivano all’ombelico, smagliature stile fiordi norvegesi visti dall’alto, chiappe budinose e moccoli dappertutto. E tu un po’ godi.
Momenti “voglio morire”:
- quando stappi un magnifico Syrah Cicogna del 2012 e Ettore esclama “mammaaaaa, caccaaaaaaa”
- quando dopo un’ora di tuffi a bomba con Ettore guardi l’orologio, sono solo le 10, mancano ben 8 ore al momento della birra… e dubiti della tua capacità di tenere botta fino a sera
- quando, facendo il bagno con Ettore in mezzo ad altri bambini e mamme, lo senti spiegare all’unica italiana di tutto il campeggio che la pipì si può farla anche in acqua, sotto lo scivolo “me l’ha detto la mia mamma!!”
- quando, facendo il bagno con Ettore in mezzo ad altri bambini e mamme, lui esce da sotto lo scivolo urlando “fatta mamma!!!”
- quando hai appena preso in mano una pesca, Giona dorme, accendi il kindle e Ettore esclama “mammaaaaa, caccaaaaaaa”
- quando Fra è andato a farsi una corsa, Giona si attacca alla tetta e Ettore esclama “mammaaaaa, caccaaaaaaa”
- quando, causa pendenza piazzola e congiunture astrali sfavorevoli, la pentola dove sta cuocendo il riso scivola e scivola e scivola, fino a cadere rovinosamente sul pianale del west spargendo intorno chicchi di riso, quello rosso, integrale… e fortuna che lo stavo cuocendo per assorbimento e l’acqua era relativamente poca. Raccogliere i chicchi invece è stata una bella struma.
- quando in spiaggia vedi la madre tedesca: ha 4 figli, tette a coppa di champagne, un culo di pietra, la pelle lucida e tirata, la pancia piatta stile asse da stiro, insomma Kate Moss del 98 per capirci. E tu, vorresti morire!
Comunque il momento migliore della giornata è all’alba, quando il sole si sta ancora pettinando, prima di uscire splendente.
Suona la sveglia, tu infili le scarpe da corsa, i popi non li baci neanche, che magari si svegliano… parti e corri.
Corri in posti mai visti, ti perdi, spii il sole che è più vanitoso delle donne e ce ne mette a uscire.
Poi quando arriva ti stampa un bacio in bocca e ti sprona “corri cara mia, che hai da rassodare le chiappe e poi ti aspetta una giornata di fuoco!”
E tu corri, felice, perché le chiappe non sono messe poi così male.
E al ritorno… “mammaaaaa, caccaaaaaaa”
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