La bionda si chiama Beatrice ed è in assoluto la rifugista più atipica che vi capiterà di incontrare in quota…
Cosa c’entra questa biondona tutta curve, con un rifugio in mezzo alle crode delle Pale di San Martino?
Tutti, sono certa, se lo chiedono appena la scorgono dietro il banco.
Ma è questione di un attimo, perchè la risposta vien da sè.
Beatrice è il generale biondo.
Una rifugista come poche: grintosa, simpaticissima, solare ed energica.
Ve la troverete sul piazzale del Mulaz con 4 birre medie in mano, a gridare “Di chi son ste birre???”
È un attimo.
È un mito.
E la troverete quassù…
Lei e Sebastiano, il colonnello (nonchè marito).
Insieme gestiscono il rifugio Volpi al Mulaz.
Sono tornati in quota finalmente!
Li potete seguire nella loro pagina facebook ma volete mettere la figata di andare a trovarli?
Io li ho conosciuti quando erano i padroni di casa del Rifugio Velo della Madonna.
Ormai 10 anni fa.
Li ho conosciuti quando ho ripreso a camminar per monti.
Quando ho dato una svolta alla mia vita.
Anzi, quando me la sono ripresa la mia vita… e l’ho messa in mezzo alle crode.
Li ho conosciuti per sbaglio (che volevo andar in Val Canali io quel giorno).
Li ho amati per forza (che non è possibile farne a meno).
Per qualche anno ho esplorato tutti sentieri che potevano condurmi là.
E i ricordi non si contano più ormai, eppure sono ancora tutti luccicanti.
Poi si son presi una pausa dall’attività di rifugisti.
E mi sono mancati.
Ma sono tornati.
Più in forma che mai…
Il Mulaz era l’unico rifugio delle Pale che non frequentavo.
Neanche farlo apposta adesso è, insieme al Treviso e al Velo, uno dei miei preferiti.
Perchè ci sono loro certo, ma anche perchè è dov’è: incastonato come un diamante in un posto magico.
Camminerete dalle 2 alle 3 ore circa, dipende dal passo.
Consiglio di lasciare l’auto alla malga Venegia e di godervi il panorama che vi si tatuerà davanti lungo tutta la camminata.
Mucche a volontà nella prima parte (è il sentiero preferito da Ettore mica per niente) e poi la salita… ma se l’ha fatta il popo voi non avrete problemi.
Poi quando siete arrivati mettetevi comodi e lasciatevi abbracciare delle cime, prendete il sole insieme alla Beatrice, fatevi accarezzare dalle nuvole e gettate lo sguardo oltre… chiudete gli occhi, ordinate una birra, assaggiate la cucina (che merita!), ma soprattutto salutate per me la bionda e il moro e ditegli che presto torno su.
2 Comments
Sono posti spendidi, difficili da dimenticare. Incredibile come tra le pale di San Martino possa esserci un paesaggio simile. Un enorme altipiano che lascia spazio ad una marea di sentieri. Eh sì Roberta, ci sono stata anch’io e ricordo la discesa dal Col Rosetta ma ricordo ancora di più il ritorno quando per arrivare alla funivia bisognava salire sù. Le gambe stanche gridavano vendetta ma ancora non era finita e sembrava non arrivare mai alla fine. Quella volta non ho dovuto affrontare posti insidiosi per me e mi piacerebbe tornarci..
Poi come dici tu, i posti migliornano con le persone giuste. Incontrare persone che sanno trasmettere l’amore per quei posti ancora di più di quello che già si può provare. Ma poi, quanto è bravo il tuo Ettore?? Un vero campione!! Bravi, fategli amare la natura vera e non quella che si vede dietro ad un videogame!!
Baci
Morena
Grazie Morena. Sì, sono innamorata delle Pale, non mi stancano mai. Mi ci immergo sempre volentieri e ne esco con dispiacere. Ma poi penso che le abbiamo dietro casa e sono comode da raggiungere… quando non so cosa fare prendo e vado su, fosse anche solo a farmi una passeggiata. Che bellezza. Ettore è bravo perchè sopporta noi… che non lo portiamo mai alle feste di compleanno degli amichetti ma ce lo scarrozziamo tra i monti 😉 Grazie, un bacio.