Parliamo di età.
Come tutte le donne (e probabilmente anche gli uomini) io amo compiere gli anni ma non gradisco il fatto di invecchiare (regali da una parte e rughe dall’altra).
Eppure, nei colloqui ormai incontro più facilmente candidati/e nati negli anni 80 più che nei (mitici) 70, ne convoco anche degli anni 90 e quando svalicherò il millennio sarà un giorno da annegare nell’alcool.
Per strada, in montagna mi salutano con un fastidiosissimo “buongiorno” o “salve”.
Erano altri tempi quelli del “ciao”.
D’altro canto a me vien sempre più facile dare del tu e non del lei, perchè l’età è appunto, dalla mia parte.
Invecchiare è una cosa strana, densa di contraddizioni emotive.
Vuoi ma non vuoi.
Come davanti alla seconda fetta di tiramisù.
Ho trascorso anni e anni a voler bruciare anni e anni, per crescere velocemente, per arrivare dove?
Esattamente dove sono adesso.
E adesso io vorrei stoppare tutto.
Fermo immagine, lasciatemi qui.
Non ho velleità di tornare ventenne (a vivere con i miei? a farmi tante pippe mentali? ad andare in palla per ogni sussulto emotivo? no grazie!).
A me piace il qui e ora.
Qui, lì, là… purchè sia ora.
Ci penso da un po’ e sono giunta alla conclusione che ci sia della perfezione nell’arco temporale dai 35 ai 45 anni (è chiaro che quando ne compirò 46 vi racconterò che solo dopo i 50 si realizza il senso della vita, ma c’è tempo).
Dai 35 ai 45…
Maturità e spregiudicatezza si combinano in un mix esplosivo.
Maturità affettiva, spregiudicatezza intellettuale.
È questo il segreto: aver sviluppato una buona consapevolezza di se, aver amato, aver sofferto, aver sperimentato emozioni assolute.
Aver esplorato la foresta della propria anima senza smarrire la strada.
Aver letto, aver conosciuto persone, veduto cose, visitato posti, confrontato idee e opinioni.
Essersi messi alla prova.
E a un certo punto l’apprendistato è finito.
Adesso.
Adesso si fa sul serio.
Con meno ansia (da prestazione) di quando si aveva 25 anni, con più grinta e più equilibrio, con più leggerezza e più focalizzazione, con più divertimento, più piacere e decisamente con più rughe… ma stai lì a guardare il pelo sull’uovo?
Però l’apprendistato serve!
Serve scegliere di vivere certe cose, di affrontarle e di conoscerle, altrimenti puoi arrivare a 86 anni e ancora aspettare che inizi il bello.
Non è che non abbia paura di invecchiare.
Anzi.
Parecchio.
Fuggo soprattutto gli effetti fisici dell’invecchiare, (incluso il morire).
Mi rompe che il fiato da maratoneta di 5 anni fa abbia lasciato il posto a una sciatica infiammata.
Mi fa incazzare che non ho più il mio “culo di pietra” (cit. ma non posso riportare l’autore).
E pure sta roba delle rughe: le mie sono da sorriso, ca va sans dire, però è fastidioso dover guardarmele sulle foto, che poi non mi trucco neanche e quindi si vedono proprio tutte… come qui.
Però, io ve lo dico, me la sto davvero godendo questa età.
L’equilibrio è sempre precario e non si smette mai di andare sulle montagne russe dell’emotività… però si osa di più, si ama di più, si vive di più e ci si sbatte di meno.
Perchè ormai mi conosco e pian piano sto pure imparando a non preoccuparmi di quello che pensano gli altri.
Perchè un po’ ne ho passate: sono sopravvissuta alle tempeste adolescenziali e pure a quelle post adolescenza.
Perchè lo so bene che ne arriveranno altre ma ho la fiducia che, in qualche modo, ne verrò fuori.
E finchè il mare è calmo… vele spiegate e faccia rivolta al sole.
Ricetta: per restare in tema oggi vi faccio assaggiare una torta di carote, anzi una Carrot Cake.
Che le carote sono ricche di antiossidanti e combattono i radicali liberi… si dice così vero? Insomma contribuiscono a far invecchiare meglio anche il fisico.
Questa ricetta mi è stata suggerita da quelle folli e geniali donne del Gruppo Recake 2.0 che ogni mese propongono un dolce diverso su cui sperimentarsi.
Sono Carla, Claudia, Giulia, Ileana, Sara e Silvia.
Non ho rispettato tutte le regole imposte dal gioco quindi partecipo al contest fuori gara, ma vi assicuro che è la torta di carote più buona che io abbia mai assaggiato.
Saranno le spezie, sarà l’ananas, saranno le noci (che con le carote ci vanno a nozze)… io non lo so, ma so che vi conquisterà.
Questa che riporto è la mia versione, sotto trovate anche l’originale.
CARROT CAKE by RECAKE 2.0
Ingredienti (per uno stampo da 24, io ho usato tre pirottini usa e getta da plumcake)
200 gr farina 00
100 gr farina di riso (volendo potete usare 300 di farina 00)
2 cucchiaini di lievito per dolci
1 cucchiaino di sale
2 cucchiaini di cannella in polvere
1/2 cucchiaino di noce moscata in polvere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
100 gr zucchero semolato
100 gr zucchero di canna
160 gr olio di semi (di arachidi io)
150 gr di purea di ananas (basta frullare 150 gr di ananas fresca o conservata al naturale)
4 uova grandi a temperatura ambiente
200 gr carote grattuggiate
zenzero fresco grattuggiato qb
100 gr noci spezzettate grossolanamente
per la crema chantilly
200 gr panna fresca
30 gr zucchero a velo
sciroppo d’acero
Come si fa…
Accendete il forno a 180° e preparate lo stampo imburrandolo se serve (io ho scelto gli usa e getta).
In una ciotola unite farina, sale, lievito, le spezie in polvere. Mettete da parte.
In un’altra ciotola sbattete gli zuccheri con l’ananas frullata e l’olio fino ad ammalgamare il tutto.
Incorporate le uova: una alla volta.
Unite quindi gli ingredienti secchi messi da parte prima.
Infine aggiungete le carote, lo zenzero e le noci.
Versate nella tortiera e cuocete ventilato per circa 50-60 minuti (la prova dello stecchino è sempre utile: infilatelo e assicuratevi che esca pulito, solo allora la torta è cotta).
fate raffreddare.
Se siete golosi o se offrite questo dolce a degli ospiti io vi consiglio di realizzare il frosting che trovate nella ricetta originale (riportata sotto) e di farcire il dolce con generosità.
In alternativa fate come me: unite lo zucchero a velo alla panna, montate con convinzione ma non troppo a lungo, dovrete ottenere una crema semi-montata.
Servite il dolce con due cucchiai di crema chantilly irrorata di succo d’acero a fianco e godetevi questa bontà ricca di antiossidanti.
Ecco a voi la ricetta originale…
2 Comments
Grazie per aver giocato con noi <3
e per inciso classe 73
e pelle d'oca a leggerti
Aver esplorato la foresta della propria anima senza smarrire la strada.
Hai espresso un mio infinito monologo con una semplice frase.
Grazie
Grazie a voi, di cuore. E grazie per questo bel messaggio 🙂