Vado al mare… in senso fisico e metaforico!
Parto domattina.
“Sei emozionata?” mi ha chiesto oggi un amico.
“Fibrillazione è la parola giusta!” ho risposto.
Vado al freelancecamp.
La quarta edizione dell’evento che ha segnato il mio percorso professionale consegnandomi alle schiere dei liberi professionisti.
#graziefreelancecampgrazie
Tre giorni di formazione e auto-formazione, perchè al freelancecamp non ci sono relatori e tutti sono relatori, pure io.
Insomma, chi ha voglia propone uno speech su un tema che ritiene possa essere utile agli altri.
Perchè ci vado?
Perchè imparo.
Perchè conosco gente, tanta, tanta gente.
Perchè rivedo gente, bella gente.
Perchè mi diverto!
Perchè al Boca Barranca fanno ottimi mojito.
È un we rubato alle passioni, alla montagna e al lievito di birra, un we lontano da Ettore che per quanto avanti, il mojito ancora non lo beve.
Eppure per niente al mondo rinuncerei a questo bagno di energia, a questa doccia di stimoli.
Puoi leggere quanto libri vuoi, di management alternativo, di organizzazione personale, di business plan e di business development, di leadership emotiva e di pensiero creativo, di pasta madre e di personal style… nessun testo sarà incisivo quanto il confronto diretto con gli altri, con chi ha le mani in pasta.
Con chi, alla fin fine, vive le tue stesse difficoltà, gioie, soddisfazioni e incazzature (nel lavoro e non solo).
Ma che magari ti offre un punto di vista diverso, uno strumento, un metodo, un consiglio o che, ancora meglio, spara quella cazzata farcita di ironia in grado di relativizzare il tutto.
Tirare fuori la testa dal guscio significa questo.
E significa pure fare qualcosa di diverso, anche da ciò che piace di più, rompere le abitudini, mettere da parte qualcosa e aprirsi ad altro, che boh… non lo sai mica in anticipo cosa ti porta, ma di sicuro sarà qualcosa di nuovo.
E noi lo sappiamo: si predica tanto che si vorrebbe cambiare ma poi alla fin fine è sempre più facile mettere i piedi sulle orme già tracciate e imboccare ogni volta gli stessi vicoli, anche se portano a un muro.
Io sospendo ogni attesa (mojito e saraghina a parte, ça va sans dire), ogni pretesa, ogni previsione e mi godo il viaggio.
Per tre giorni cambio completamente registro, mi sintonizzo su alt(r)e frequenze e vediamo cosa succede.
Vado al mare.
In senso fisico e metaforico… vado dove non vado mai.
E so che tornerò pronta a scalare belle cime.
In senso fisico, e metaforico. 🙂
2 Comments
Conoscerti, Roberta, è una delle esperienze più belle di questa tre giorni al #FreelanceCamp 2015. Grazie per essere così, come sei, e per i tuo ottimi consigli sui CV che ho sintetizzato sul mio post di oggi su LessIsSexy:) A presto e un abbraccio!
Grazie Gloria, il piacere è stato tutto mio. E come ogni anno, io spero che questo sia solo l’inizio, di qualsiasi cosa buona che solo il freelancecamp riesce sempre a far scaturire tra le persone.
E ora corro a leggerti.
un abbraccio
roberta