Ode al litigio!
Quello sano e liberatorio.
Quello costruttivo che da una parte libera ed espelle energia negativa e dall’altro permette un confronto schietto e aperto.
Il litigio è espressione di libertà e di grande fiducia.
Non c’entrano il rispetto o il self control bensì una buona consapevolezza di sé e delle proprie emozioni che vanno sentite, accolte, vissute e dichiarate, non controllate o represse.
È la capacità di confrontarsi con l’altro da una posizione di “parità”, la via di mezzo tra sottomissione e imposizione.
Premessa importante: il litigio non è tra colleghi o con chi la pensa diversamente da noi.
Dai 14 anni in poi il litigio implica coinvolgimento e sentimento.
Il litigio è nella coppia, in famiglia o tra amici.
È tra chi si vuole bene, tra chi si ama.
Ed è sano.
È una sorta di assertività intima, perché senza intimità non c’è litigio ma solo scontro.
Una volta non litigavo mai e piangevo molto.
La rabbia usciva in forma liquida ma in gran parte restava dentro, logorante.
Il timore era sempre lo stesso: l’abbandono.
L’insicurezza era una prigione senza porte.
Amo il confronto, lo scambio e la condivisione, ma apprezzo anche l’impegno, emotivo e intellettuale, che richiede una battaglia e credo che litigare non equivalga a fare la guerra. Io anzi ci vedo una sorta di accoglienza e di reciproco riconoscimento.
Se un rapporto entra in crisi a causa di qualche litigio dubito della solidità del rapporto.
Se in un rapporto non si litiga per il timore di perdersi dubito della solidità del rapporto.
Se un rapporto evita con cura ogni conflitto per timore di ferire l’altro dubito della solidità del rapporto.
Se all’interno di un rapporto rinuncio a litigare capisco subito che il rapporto è compromesso.
È il primo segnale di disinteresse.
Al contrario i rapporti più solidi, quelli a cui tengo di più mi vedono accettare con grande serenità la battaglia e il confronto acceso.
Sentirmi libera di dire, poter non reprimere e accettare la stessa cosa da chi ho vicino è una diretta espressione dell’amore che include, non esclude niente dell’altro.
E poi diciamocelo, quanto bello è fare la pace?
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