Avete mai provato quella piacevole sensazione di essere assolutamente nel posto giusto, qui ed ora, e che la vita vi abbia donato esattamente quello che vi spettava?
Certo, margini di miglioramento ci sono sempre (per quanto mi riguarda congelatore, abbattitore e almeno 4/5 pentole in rame ancora sostano nella lista dei desideri), però non stiamo a fare le difficili: vi è mai capitato di dire, “Sì mannaggia, questo è il mio posto, questo è ciò che amo e voglio fare, queste sono le cose importanti, e le ho!”
Sentire che non c’è un altrove dove si nasconde la felicità ma solo un futuro da costruire senza fretta e senza ansia.
Be’ non so voi, ma a me non capita quasi mai!
Sono sempre a rincorrere il domani, a pianificare un futuro diverso, a progettare traguardi, a domandarmi cosa farò da grande e cosa devo fare ora per riuscirci… lo scopo chiaramente è di migliorare, realizzare sogni, raggiungere obiettivi.
Il movimento insomma ha un senso, chi si ferma è perduto dicono.
Eppure…
Eppure in questi giorni strani, di pioggia e di sole, di lacrime e di cioccolato, di scelte che non sono scelte, di un futuro sospeso ma atteso e di tanto altro che non sto qui a dirvi… mi trovo a veder spuntare nel giardino dei miei pensieri, un piccolo germoglio, delicato ma tenace.
Lo rimiravo anche stamattina finchè mi lavavo i denti (tipico momento di profonde riflessioni), e pensavo che io sono esattamente dove voglio essere.
Ho esattamente (non mi piace il verbo avere ma esprime il concetto) quello che ho sempre desiderato, quello che sognavo da bambina, addirittura.
Vivo un presente che mi appartiene, che mi sento bene addosso.
Intervallato (capita haimè) da situazioni che non sempre gradisco, ma fortunatamente niente che non sia in grado di affrontare.
Ho ancora sogni da realizzare, (e quelli che si infrangono prima di realizzarsi non cessano di essere tali).
Amo il lavoro che faccio e non lo cambierei, nemmeno per cucinare dalla mattina alla sera.
E quando non lavoro occupo la maggior parte del tempo con attività estremamente piacevoli (tipo cucinare…).
Ma non voglio far la lista delle cose che ho e vomitare banalità rispetto a quanto devo essere grata all’universo per ciò che mi ha concesso.
Intendo soffermarmi sulla sensazione straordinaria (e RARA) che si prova quando si sente di essere al proprio posto.
Quando non si sente l’urgenza di diventare niente di diverso da ciò che si è, non serve inventare, c’è già tutto (o quasi… sul rame in cucina c’è da lavorare, già l’ho detto).
Quando si realizza che si può smettere di correre, almeno per un po’.
Quando si capisce che anche la compagnia è la migliore che si possa desiderare, in tutti gli ambiti vorrei sottolineare.
E non significa mica fermarsi, figurarsi.
Significa affrontare con serenità e con un po’ di pace interiore il futuro.
Significa pure avere qualche risposta in più… e per una che vive giornate costellate di punti interrogativi è tanta roba, ma tanta tanta.
Bello.
Sto germoglio me lo sto proprio coltivando… perchè lo so che potrebbe appassire velocemente, mi conosco (che poi se guardiamo al mio pollice verde l’esito parrebbe tristemente scontato ma non perdiamo le speranze, intanto c’è!).
Mi godo il fermo-immagine.
Fatene uno anche voi, è un’esperienza interessante.
È come se fossi scesa da un treno e mi rendessi conto che il paesaggio mi piace parecchio, che è ancora più bello di quando lo guardavo dal finestrino, sfrecciando via veloce.
E su quel treno, c’ho poca voglia di risalire, lo confesso.
Anzi, adesso mi siedo qui, al sole, mi mangio un paio di Cookies al Cioccolato da urlo con Ettore e Fra, e lascio che il treno passi.
Questo e pure il prossimo.
Poi ci pensiamo, ma magari mi avvio a piedi.
E ora la ricetta, che ve l’ho già detto: sono giornate di lacrime e cioccolato.
Sempre meno lacrime e sempre più cioccolato per fortuna.
Anzi, burro e cioccolato: la panacea di tutti i mali (insieme alla pizza napoletana e al lardo di colonnata).
Oggi vi propongo questi biscottoni golosissimi, che a ben pensarci faccio troppo di rado…
Perchè io sono quella dei cantucci, dei biscotti al farro e riso, dei tozzetti alle nocciole… ma ragazzi datemi retta, questi Chocolate Chip Cookies sono la fine del mondo.
La ricetta a onor del vero non è mia, l’ho trovata qui.
Ho fatto lievi modifiche, qui sotto vi riporto la mia versione.
Fatevi conquistare.
Chocolate Chip Cookies, ovvero biscottoni americani al cioccolato
Ingredienti (per 3 placche circa)
260 g di farina 0
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1/2 cucchiaino di sale
170 g di burro morbido
120 g di zucchero di canna
100 g di zucchero bianco
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 uovo intero
1 tuorlo d’uovo
250 g di gocce di cioccolato nero amaro
Come si fa…watch movie Sleepless now
Con le fruste ammalgamate burro, zucchero (entrambi) e vaniglia.
Aggiungete l’uovo e il tuorlo.
Unite gradualmente la farina a cui avrete aggiunto il sale e il bicarbonato di sodio.
Solo alla fine aggiungete le gocce di cioccolato (sostituite le fruste con una spatola/cucchiaio).
Fate riposare l’impasto dentro alla ciotola in frigo per una mezz’ora, nel frattempo riscaldate il forno a 170°.
Trascorso il tempo necessario, create delle palline di impasto aiutandovi con due cucchiaini e disponetele ben distanziate tra loro nella placca rivestita di carta forno (cuocendo si espanderanno e si appiattiranno).
Cuocete per circa 15 minuti. Il tempo di cottura può variare a seconda del forno, della grandezza e della quantità di cookies… Quindi state all’occhio, un minuto o due fanno la differenza per ottenere biscotti morbidi o secchi (che sono buoni lo stesso ma sono meglio se li cuocete il giusto)!
I cookies sono pronti quando sono leggermente dorati, ma devono essere ancora un po’ morbidi se li si tocca col dito.
Quando i biscotti sono cotti, sfornateli e lasciateli riposare per qualche minuto.
Fuori del forno si induriranno, solo allora potrete spostarli su una griglia per farli raffreddare completamente.
Sempre che non abbiate in giro un Ettore della situazione… in quel caso nascondeteli prima che ve li finisca tutti!
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