Freelancecamp:
– c’ero all’anno 1 ed ero ancora una dipendente con contratto a tempo indeterminato,
– c’ero all’anno 2 ed avevo una mega panza: Ettore ancora non sapeva cosa lo aspettava fuori,
– c’ero all’anno 3 con tutta la famiglia e come sempre è stato STRAORDINARIO!
Partecipare a questi eventi con tutto il presepe non è la stessa cosa, (pro e contro del caso insomma), ma per me è stato bellissimo poter condividere un po’ del mio mondo professionale e non con chi ogni giorno ne subisce le conseguenze.
Diciamo che seguire attentamente gli interventi con Ettore che richiede a sua volta la mia attenzione non è stato facilissimo quindi lo ammetto, non sono riuscita a concentrarmi su tutto e su tutti come avrei voluto e non sono nemmeno riuscita a fare bene una cosa che mi piace tanto: conoscere e allacciare relazioni! L’ho fatto a regime ridotto diciamo ma il bello del freelancecamp è che è un evento che inizia sul web due mesi della data designata e si prolunga per tutta l’estate (o meglio per tutto l’anno a seguire) attraverso un’interazione costante con le persone che si sono conosciute o anche solo intercettate, quindi sto recuperando alla grande!
Fatta questa premessa ora vi racconto il “nostro Freelancecamp” e vi segnalo gli interventi che più mi hanno colpita: il mio è il punto di vista molto poco obiettivo di una “freelance convinta”, che ha un pargolo di 10 mesi da educare al freelancismo (perchè certe cose è meglio impararle da piccoli) e un compagno che la vorrebbe un po’ meno free e un po’ più “business oriented”.
Il primo intervento non potevo proprio perderlo, era quello di Daniele, per tutti @samsketi e quindi…
Mamma: Vedi Ettore, quello con gli occhiali là sul palco è un piccolo genio dell’ironia e sta dicendo cose interessantissime sul pensiero creativo, lo ascoltiamo vero?
Ettore: Urlo… sai mamma, qui dietro c’è Alice Brignani che è molto più bella di Daniele, mo’ la chiamo e le chiedo se viene in spiaggia con me!
Io comunque l’intervento di Daniele ve lo consiglio, lo trovate qui.
Per me e per questa precisa fase del mio lavoro molto interessante è stato ascoltare Luigi Centenaro che ha parlato di Personal Branding: quello che potete vedere qui, è stato l’intervento che mi ha dato molte delle risposte che cercavo e anche solo per questo ringrazio il freelancecamp e naturalmente lui.
Mamma: ascoltiamo Luigi Ettore, alla mamma serve molto quello che sta dicendo sul Personal Branding Canvas
Ettore: AHHHHHH, OHHHHH, EEEEEEEEHHHHHHHHHHHH (se tendete l’orecchio ascoltando il video giuro che lo riconoscete)
Avrei voluto seguire con più attenzione l’intervento di Miriam Bertoli perchè quando si parla di equilibrio io ho solo che da imparare… Ettore non la pensava allo stesso modo anzi, riteneva che fosse il caso di “cambiare il culo”, fortuna che c’era lo streaming (idea super) e le registrazioni, quindi Miriam l’ho poi ri-ascoltata qui. L’equilibrio io ancora non sono certa di averlo imparato ma ci sto lavorando 😉
Non ho invece volutamente ascoltato Matteo Munaretto di Innove che parlava di Fiscolo: con Matteo e Marco ho l’onore di lavorare e Fiscolo lo uso da quando è nato, vi assicuro che trasforma completamente il rapporto con la contabilità di un freelance, per me è stata una scoperta utilissima, a cui non potrei più rinunciare perciò voi guardatevi la presentazione e poi seguite il mio esempio.
Mamma: Ettore attenzione, ora è il momento di Nic Bonora: lui è un tipo tosto sai, uno che di solito dice cose interessanti e particolarmente illuminanti per tutti noi lavoratori della conoscenza
Ettore: quale? quello là con gli occhiali strani che sta divagando sui cessi pubblici?
Per chi fosse curioso (e io vi consiglio di esserlo) qui si parla di toilette e dei bisogni degli utenti ed il parallelismo è a dir poco geniale. (Nic scusami l’Ettore, è ancora piccolo!)
Francesco: Hai sentito Mafe De Baggis… lei sì che è una tosta, lei si che sa organizzarsi bene il lavoro (sottotitolo: non come te!)
Roberta (altresì mamma) pensa (ma si guarda bene dal dirlo): l’anno prossimo col picchio che mi porto appresso il Responsabile finanziario!
Però oggettivamente Mafe è una freelance di grande esperienza e saggezza… una tosta insomma: guardatela.
Mamma: Ettore lo vuoi un fratellino o una sorellina? Se sì è meglio che ascoltiamo Elisa Marras che ci parla di ACTA in RETE, è l’unica associazione italiana che sta combattendo per i diritti di noi freelance, anche delle mamme freelance e di conseguenza anche dei figli dei freelance.
Ettore: Fra-che??? Ma non puoi comprarmi un trattore come a tutti gli altri bambini?
Per chi fosse curioso di saperne di più ecco qua.
Quand’è stato il momento dello speech di Andrea Decarola non ho fatto compromessi: Ettore è finito dritto dritto in braccio al papà e io mi sono goduta lo spettacolo insieme ad Annetta e mai scelta fu più indovinata: Decarola va gustato senza interferenze!
E fu sera e fu mattina, dopo una bellissima, e per noi insolita, passeggiata sulla spiaggia il freelancecamp riprende, sempre ricco di spunti e di riflessioni.
Francesco: ma tu ce l’hai il foglio excel dell’Alessandra Farabegoli? guarda che è utilissimo. Te lo sei fatta un budget? Hai calcolato la tredicesima? Insomma te li sei fatti due conti della serva?
Roberta: no amore, ma quando vado a casa mi riguardo l’Alebegoli qui e ti prometto che ci penso… insomma è già un inizio!
A chi interessasse il foglio Excel con tutte le formule lo trova qui
Ettore: Mamma senti un po’, io faccio un sonnellino e ti lascio ascoltare in santa pace Anna Turcato perchè secondo me tu hai davvero bisogno dei suoi consigli in fatto di buon gusto, stile e guardaroba, e mi raccomando, prendi appunti!
Mamma: ……..
Bravissima Anna, ogni tanto me la riguardo qui anche se rimango un caso sostanzialmente disperato o meglio… molto freelance style 😉
Ettore: Allora mamma, ce lo facciamo un bagnetto prima di tornare a casa?
Mamma: non ci penso neanche, se vuoi entrare nell’acqua fredda chiama Biljana che ama queste temperature, la mamma ascolta Mariela De Marchi Moyano e la sua insostenibile ottimizzazione dell’essere.
Questo è stato parte del mio freelancecamp.
Ed anche questo…
Se dovessi raccontarlo tutto nei suoi mille dettagli e sfumature, nei tanti piccoli momenti e nelle coinvolgenti sensazioni che sempre regala staremmo qui ore e vi tedierei troppo a lungo, chiudo consigliandovi di guardare gli scatti di Renato Cifarelli Photography che ha saputo catturare visi e soprattutto emozioni e vi lascio ancora poche ma doverose considerazioni:
– ringrazio Beppe Cataudo di Ecologie Digitali per averci accolti già il venerdì sera, per averci portato a mangiare tre giorni di fila in posti strepitosi (evviva la cucina romagnola, la piadina, i cappelleti, lo strutto e il vino nero!), per averci fatto da cicerone a Ravenna e per la sua instancabile missione di spiegarci le differenze tra Romagnoli, Emiliani e Ferraresi;
– è stato poi un grandissimo piacere conoscere Riccardo Astolfi, autore del libro Pasta Madre e scoprire una persona davvero piacevole e disponibile oltre che competente e appassionata, grazie a lui ora in frigo non ho una pasta madre ma ben due, e un libro pieno di ricette e di consigli sa testare;
– bellissimo rivedere anche Mariachiara il cui sorriso è capace di alleggerire ogni pensiero e lenire qualsiasi malumore: è una ragazza con gli occhi che brillano, e magari ce ne fosse di più di gente così;
– grazie a Tommaso Bassan detto anche Il Conte, che sulla fiducia ha deciso di venire a Marina Romea senza sapere cosa lo aspettava: l’anno prossimo un intervento sarà il suo e si parlerà della pronuncia corretta di alcuni termini inglesi così tanto in uso e così poco conosciuti;
– doveroso il GRAZIE alla triade Alessandra, Miriam e Gianluca: questo evento è per me simile ad un bellissimo pranzo di famiglia, di quelli in cui rivedi tutti i parenti, pure quelli d’oltreoceano, e per un giorno è festa grande, solo che io ai pranzi di famiglia, anche quelli comandati, non ci vado mai, ma il freelancecamp non me lo perderei per niente al mondo.
– grazie a Fra che si è lasciato fagocitare da un mondo che non gli appartiene ma che un giorno io sono certa sarà anche il suo!
– e poi c’è Ettore che chiude il post…
Ettore: sai che ti dico mamma, sono più tranquillo adesso che ho partecipato a questo Freelancecamp: ho conosciuto figli di altri freelance e tutto sommato mi sembra che stiano crescendo abbastanza bene, sono sani e contenti… significa che ce la posso fare anch’io allora! 😉
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