Qualcuno mi ha chiesto cosa significa Jomo.
Partiamo da una definizione che puoi trovare anche in rete:
“L’antidoto alla FOMO, Fear Of Missing Out è la JOMO – Joy Of Missing Out – la gioia di restare fuori.
I sostenitori della JOMO accolgono i momenti semplici e rifiutano l’idea che nella vita ci si senta appagati solo con innumerevoli esperienze e provano una sorta di piacere nel “lasciar correre”, senza per questo sentirsi esclusi o da meno rispetto a chi è sempre informato delle ultime novità in qualsiasi campo. Fare JOMO significa cercare un equilibrio fra silenzio e “rumore digitale”, fruendo delle offerte tecnologiche con maggiore consapevolezza.”
Puoi leggere tutto l’articolo qui.
Insomma è questa cosa, questo prendere le distanze senza timore di perdere o di perdersi qualcosa.
È capacità di disconnettersi, di godersi quel che c’è, di fare un passo a lato (non indietro), di diminuire la fonte di stimoli.
Messa così e calcolando la mia attività su Instagram di questi giorni si potrebbe obiettare che di jomo non ci sia niente in questa vacanza.
Ma dobbiamo capire anche da cosa dobbiamo o vogliamo star fuori e cosa vogliamo lasciar correre… ad esempio, il lavoro sta correndo via senza che io lo insegua e questo pacioccare con i contenuti per il gusto di creare e condividere contenuti è una goduria che non provavo da un po’.
In ogni caso c’è da riflettere.
Non tanto per seguire una moda, per fare la digital detox o cose così bensì per imparare a fare una cosa essenziale oggi: imparare a ignorare.
E per ignorare bisogna selezionare e distinguere: il rumore dal valore, i contatti dalle relazioni, ciò che vogliamo fare da ciò che che crediamo di dover fare.
Significa lasciar andare le zavorre e prima ancora riconoscere che abbiamo delle zavorre e quali sono.
Significa mettere a fuoco ciò che è importante e saper dire no a ciò che non vi è strettamente collegato.
Perché i modi per distrarci sono innumerevoli, spesso anche piacevoli, ed è un attimo trovarci pieni di attività o stimoli che nulla hanno a che fare con lo scopo ultimo.
Su questo tema (meno e meglio) ti consiglio di leggere Dritto al Sodo
COSE CHE STIAMO LASCIANDO ANDARE IN QUESTA VACANZA
- La dieta, l’ho vista scappare via appena arrivati al lago e ad oggi risulta ancora dispersa
- I sassi sul tappetino in spiaggia, hai voluto due figli e un cane? E adesso ti ciucci via anche i sassi sul tappetino
- Leggere in spiaggia, come sopra
- La voglia di lavorare, fuggita a gambe levate
- Il pavimento, ma è da quando c’è Kima che il pavimento pulito se n’è andato
- L’ordine: funziona che dormiamo tutti e tre in una camera e lasciamo il casino nell’altra, funziona!
- Gli orari: ci mettiamo il tempo che ci mettiamo, dormiamo quanto vogliamo e andiamo quando siamo pronti
- Le sgridate… ehm no, quelle restano, mica posso snaturarmi in 4 giorni
COSE SUCCESSE OGGI
- Nessuna memorabile figura di merda (quantomeno di cui mi sia accorta)
- Permane l’astinenza da caffè e si sente tutta
- Tantissimi bagni, per loro… eppure quella stanca sono io, non si spiega
- Immersione nel lago deserto con temporale sopra la testa, per loro… neanche le anatre avevano coraggio
- Aperitivo di tutto rispetto, è parte del programma giornaliero
- Cena in bungalow: hai presente quel freschetto che è meglio mangiare dentro? Ecco, qui è così
- Innumerevoli litigi per delle minchiate assurde e ogni volta mi sorprendo perché le minchiate non hanno fine
- Ad es. litigi per chi mi sta più vicino dove pure la Kima fa a gara… di solito quando è fradicia
LE FOTO
Come sempre le trovi qui
LA RICETTA
Plumcake con more (di stagione adesso), miele e lime… lo so che non hai voglia di accendere il forno, ma ti assicuro che merita. La ricetta è questa.
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