Ancora qualche giorno, il tempo che questo popo nasca e poi si va dritti dritti dal macellaio: ho voglia di una super costata con l’osso da rosicchiare! Nel frattempo mi dedico al pesce… adorato pesce! Mi piace mangiarlo, mi piace cucinarlo, mi piace nei primi, nei secondi… e che dire dei cicchetti veneziani: un buon bicchiere di vino bianco e cicchetti come se piovesse, potrei passare tutta la sera così! Anzi a pensarci bene quasi quasi una delle prossime sere… potrei organizzare qualcosa di simile qui a casa e giocarmi le ultime cartucce in fatto di cene romantiche a due! In realtà non vedo l’ora di essere in tre quindi ben venga ogni cambio di programma ma sembra che questo bimbo sia davvero figlio di suo padre che ha come motto imperante “vado lento ma contento!”
Della serie: con calma che tempo ce n’è! Fra è così, sa correre se serve ma ritiene che la maggior parte delle volte si corra per niente (e su questo è capitato male con me che invece corro per ogni cosa, anche quando sono in anticipo): portatemi via tutto, dice, ma non il tempo, il bene più prezioso insieme alla libertà, da difendere sempre e comunque. Fra è una delle poche persone che conosco che sa davvero rallentare e quando serve fermarsi. Si ferma e ascolta: ascolta un pastore che parla delle sue pecore, ascolta un amico, ascolta la natura o si fa rapire completamente da un paesaggio, da un tramonto, da un suono. Ha un rapporto tutto suo con il tempo: nasce da ciò che per lui è davvero importante, e a ciò lui dedica tempo, tutto il suo tempo ma non per questo perde tempo. Diciamo che sa dare il giusto ritmo alla vita: è attivo, nel corpo e nella mente, sempre in movimento eppure mai frenetico. A volte proprio sul tempo (o sui tempi) io e lui ci becchiamo un po’: insomma il fatto che mi chiamino “pissa-in-pressa” vi fa capire che quale rapporto io abbia con il tempo… Eppure io sto cercando di farmi contagiare dai suoi ritmi mentre lui sta diventando puntuale (e c’è chi ne è ancora sorpreso!!). Temo però che il popo sia già dalla sua parte: insomma tra pochi giorni saranno due contro una, passo in netta minoranza!
Vabbè, vi saprò dire come sarà, intanto vi condivido una ricetta che potrebbe apparire banale -la solita insalata di polpo- ma io vi assicuro che è speciale. Intanto a cuocere il polpo mi ha insegnato FradeFra, direttore e chef della Scuola di cucina maisazi di Lonigo, mentre il suggerimento sulle patate schiacciate mi è arrivato da Alberto, personal chef di cui vi avevo già parlato: con due maestri così non poteva che nascere una delizia di piatto, fidatevi!
Non il solito polpo con le patate
Ingredienti per 4/5 persone
un polpo/piovra (regolatevi per la grandezza con il vostro pescivendolo e con il vostro appetito)
una costa di sedano, una carota, mezza cipolla
12/15 gamberi
4 patate grandi
10/12 olive nere
mezza cipolla rossa di tropea
400 gr di pomodorini fatti appassire in forno
olio extravergine d’oliva, sale, pepe qb
Come si fa
Fino a l’anno scorso cuocevo il polpo in acqua bollente e lo facevo raffreddare nel suo brodo, poi FradeFra al corso per il pesce mi ha insegnato un metodo diverso ma super: mettete in una pentota alta il sedano, la carota e la cipolla, aggiungete il polpo e mezzo (non di più) bicchiere d’acqua. Coprite con il coperchio, accendete il fuoco e appena sentite che inizia ad uscire il vapore/profumo abbassate la fiamma e cuocete per 45 minuti. Il polpo cuocendo rilascerà i suoi umori e si cucinerà nella sua stessa acqua. Spegnete e fate raffreddare: avrete un polpo tenerissimo e molto saporito, provare per credere.
A questo punto lessate le patate, devono risultare morbidissime. Saltate in gamberi in padella con un po’ d’olio e affettate sottile sottile la cipolla.
Schiacciate le patate con la forchetta e condite con sale e olio, semplicemente. Questa diventerà la base su cui andrete a sistemare l’insalata di polpo. Tagliate il polpo a pezzetti, unite i gamberi, i pomodorini che avrete fatto appassire in forno, la cipolla e le olive a pezzetti e condite con olio, poco sale e pepe.
Create sul piatto uno specchio irregolare di patate schiacciate, sopra sistemate l’insalata di polpo e voilà, il gioco è fatto. L’ho accompagnato con una ratatouille di verdure miste cotte al forno e impiattate con l’aiuta di un coppapasta.
Io consiglio di cuocere il polpo a pranzo e di farlo raffreddare tutto il pomeriggio.
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