Impastare per me ha sempre significato aprire un sacchetto di farina 00.
Sono cresciuta con l’idea che sia la più buona, la migliore in particolare per i dolci.
Candida e impalpabile.
Poi mi sono appassionata di lievitati ed è scattata la manitoba-mania.
Infine qualcuno mi ha messo una pulce nell’orecchio.
E da qualche tempo le farine sono diventate la mia fissa: sto tutt’ora studiando, testando, esplorando e ricercando.
Ne compro di vari tipi, a quantità industriali, questo va detto.
Ma qui la farina va via come il pane… e non sto facendo la battuta.
Sempre meno affezionata a quelle del supermercato, sempre più attratta dai molini locali o comunque da chi lavora con qualità, attenzione, ricerca e cura.
Perchè le differenze si vedono.
E si sentono: al tatto, durante la lavorazione, in cottura… in bocca poi non ne parliamo.
Oggi, qualche anno fa non l’avrei mai pensato, la fina 00 è solo UNA delle possibili farine che utilizzo.
Sicuramente non è quella che prediligo (a prescindere dal produttore intendo).
Sto setacciando il mondo delle farine meno elaborate, meno raffinate, più veraci e più integrali.
Il risultato, sappiatelo, non è necessariamente più grezzo, più grossolano, anzi.
Il gusto spesso ne guadagna, il divertimento poi non ne parliamo: stare con le mani in pasta è una delle attività che più mi appaga, mi rapisce, letteralmente. Solo a scriverne mi vien voglia di ricominciare.
È per questo che quando Elisabetta mi ha avvisata che era aperto il contest di Molino Grassi non ci ho pensato due volte: ho scritto e poi ho incrociato le dita.
Conoscevo già la qualità dei prodotti di quest’azienda, mi entusiasmava l’idea di creare una ricetta ad hoc con la linea QB.
Felicità. È arrivata MIRACOLO… un nome un programma.
Anzi, un nome e una garanzia.
Miracolo è una farina tipo 1 di grani teneri antichi della provincia di Parma. Ricca di fosforo, ferro e sostanze antiossidanti. Ideale per ottenere prodotti da forno speciali per sapore e profumi.
Cosa preparare?
Ho scelto una ricetta minimalista, diciamo così.
Ho scelto di fare del pane.
Che poi è una delle mie droghe, diciamocelo.
Ho scelto la semplicità, volevo mettere al centro la farina.
E non ho sbagliato: è straordinaria.
Ho cercato qualcosa che però non fosse il “solito pane”.
Semplicità e velocità anche nella preparazione, praticità e poi spazio alla fantasia.
Sono panini.
Panini cotti in padella.
Panini cotti in padella e farciti secondo quello che ci offre la stagione.
Ma sulla farcitura ognuno può scegliere quello che preferisce… Ettore ha optato per il formaggio.
Io e Fra per zucca, gorgonzola e sesamo e broccoli al curry e robiola.
Esperimento riuscito!
Un esperimento che ben si presta a diventare uno sfizioso accompagnamento all’aperitivo, il tema per una cena goduriosa, l’accompagnamento singolare del pasto o una pratica idea da portare con sè la domenica in montagna.
La ricetta l’ho messa a punto leggendone diverse sul web… quindi non me ne posso prendere il merito, ho solo elaborato varie idee per trovare la combinazione migliore e mi sembra di averla trovata, eccola.trailer movie Fist Fight 2017
Panini cotti in padella (per circa 10-12 panini)The Cache 2017 movie
230 gr farina Miracolo Molino Grassi linea QB
130 ml acqua tiepida
4 gr lievito secco
1 cucchiaino di malto d’orzo
3 cucchiai di olio evo
4 gr di sale
Per la farcitura alla zucca
400 gr di zucca pulita ridotta a dadini
100 gr di gorgonzola dolce
sale, pepe, olio, sesamo qb
un rametto di rosmarino
Per la farcitura ai broccoli
400 gr di cimette di broccoli verdi
100 gr di robiola
curry, olio, sale qb
Come si fa…
Io ho usato la planetaria (ho iniziato con la frusta K e poi sono passata al gancio) ma si può realizzare facilmente anche a mano.
Sciogliete il lievito e il malto nell’acqua tiepida.
Aggiungete la farina gradualmente. Non abbiate fretta.
Quando vi mancano da aggiungere gli ultimi 2 o 3 cucchiai di farina mettetela da parte e inserite invece l’olio. Lavorate bene l’impasto.
Unite il sale alla farina rimasta e aggiungetela al composto.
Lavorate bene, l’impasto si staccherà dalle pareti con facilità, sarà elastico e non particolarmente appiccicoso. Fate un giro di pieghe per rinforzarlo e poi mettetelo in una ciotola.
Coprite con un panno o con la pellicola e lasciate riposare 15 minuti a temperatura ambiente.
Riprendete l’impasto, lavoratelo poco poi avete due opzioni: potete stendere l’impasto con un mattarello fino allo spessore di mezzo cm e ritagliare i panini con un coppapasta del diametro di 10 cm. In alternativa potete formare i panini con le mani ricavando 10 palline e allargandole con le dita realizzando dei dischi più irregolari che in cottura diventeranno panini un po’ più gonfi.
Io ho provato entrambe le tecniche e propendo per la seconda.
Lasciate riposare i dischi di pasta per circa un’ora.
Nel frattempo preparate il ripieno.
Potete optare per affettati, formaggi e tutto quello che più preferite.
Io ho saltato la zucca in una padella di alluminio per circa 10 minuti con un po’ di olio d’oliva extravergine e il rosmarino, ho salato solo alla fine, un pizzico di sale e ho messo da parte.
Ho chiarificato le cimette di broccolo immergendole in acqua bollente per 30 secondi e poi passandole in acqua ghiacciata. In questo modo ho fissato il colore brillante.
Le ho saltate nella padella della zucca per circa 10 minuti con un po’ d’olio. A fine cottura ho aggiunto un po’ di sale e una generosa spolverata di curry.
A questo punto riprendiamo il pane.
Scaldate una padella antiaderente, cuocete i panini 3 minuti per lato a fuoco medio (non troppo alto mi raccomando che le carbonizzate).
Tagliate i panini e farciteli: alcuni con zucca, gorgonzola e semi di sesamo, altri con i broccoli a cui unite la robiola.
Il vino sceglietelo voi.
A mio avviso ci sta bene anche una birretta ?
Con questa ricetta partecipo a
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