Mancano pochi giorni, pochi giorni ancora alla fatidica DPP (data presunta parto)… è giustificabile un po’ di emozione vero? no perchè io inizierei anche ad essere emozionata, e non tanto per il parto in sè (sul quale sono stranamente tranquilla) bensì per tutto quello che sarà la mia vita dopo. Dopo la rivoluzione copernicana di un figlio. Ehhh sì, perchè se a due gg dalla scadenza sono ancora qui che vado in montagna ogni we, mi muovo a clienti e fisso appuntamenti anche per la settimana prossima (nel caso nascesse in ritardo) la domanda sorge spontanea: come farò poi?
Voglio dire che tra 5 gg potrei non aver nemmeno il tempo di guardarlo il pc, potrei, anzi è quasi certo che avrò un popo in braccio che reclamerà la mia attenzione molto più dei clienti e della lista di to-do sul quaderno… e io non mi sono preparata, non ho staccato, non ho fatto spazio a questo nella mia quotidianità avendo vissuto una gravidanza oltremodo serena e sana, senza alcun limite (soprattutto sul piano lavorativo… la birra ancora mi manca come rinuncia, così come l’arrampicata e la corsa, ma teniamo duro!!)
Il fatto è che non c’è modo di fare previsioni nè di prepararsi: quello che mi aspetta io non lo posso sapere e nessun altro me lo può dire, come per tutti questi nove mesi l’unica cosa è avere fiducia e quindi ancora una volta non mi soffermo troppo su ciò che sarà e mi gusto questi ultimi giorni con la panza, gli ultimi giorni in cui ci metto 15 minuti a infilare calzini e scarpe, gli ultimi giorni senza speck, prosciutto crudo e tagliata al sangue, gli ultimi giorni che mi devo parancare sul westfalia per riuscire a salire, gli ultimi giorni che mi sento dire “ferma lì che sei incinta tu!!”, gli ultimi gg in cui rubo le magliette a Fra e gli ultimi giorni che cammino come una papera. E poi si vedrà, inizia una nuova avventura a tre!
E ora che ho avuto il mio momento di sfogo pre-parto veniamo alla ricetta, oggi andiamo di antipasto di pesce, una ricettina semplice ma d’effetto che ai miei suoceri è piaciuta davvero tanto: la capasanta su crema di cannellini. Ve la consiglio, farete un figurone con il minimo sforzo.
Capesante su crema di cannellini
Ingredienti per 4 persone:
4 capesante (il mio era un antipasto quindi sono stata parca nelle quantità ma potete metterne anche due a testa)
400 gr di cannellini lessati (potete usare anche una scatoletta se non ne avete di freschi o di secchi)
una decina di pomodorini appassiti al forno
1 spicchio d’aglio
latte, olio, sale, pepe qb
a piacere: brandy per flambare
Come si fa
Per prima cosa staccate le capesante dalla conchiglia e mettele in ammollo dentro al latte per almeno un paio d’ore, questo favorirà la caramellizzazione in fase di cottura (insomma faranno una delicata ma saporita crosticina).
Lessate bene i cannellini (tenete da parte un po’ d’acqua di cottura) poi uniteli ad uno spicchio d’aglio fatto dorare in un po’ dolio, aggiungete sale e continuate la cottura per circa 10 minuti in modo che prendano sapore e risultini davvero morbidissimi. Frullateli con il frullatore ad immersione aggiungendo eventualmente un po’ d’acqua di cottura e il pepe: otterrete una cremina davvero deliziosa che terrete da parte.
In una padella (potrebbe essere la stessa in cui avete saltato i cannellini con l’aglio) mettete un filo d’olio e cuocete le capesante (2 minuti per lato), a piacere potete flambare con mezzo bicchiere scarso di brandy (fa molto effetto scenico e io ho voluto stupire un po’ i suoceri, ma dona anche un sapore più ricco al pesce che personalmente amo molto). Aggiustare di sale e impiattare: con un cucchiaio create lo specchio di crema di cannellini, adagiare sopra la capasanta, appoggiate due pomodorini (vanno appassiti nel forno ventilato per quasi due ore a temperatura bassa, circa 120-130°) e completate con filo d’olio crudo: servite e buon appetito.
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